In questo periodo si comprende ancora meglio quanto il tempo sia una convenzione umana.
Esso si dilata o si restringe a seconda della condizione in cui ci troviamo.
Oggi ci sentiamo privati della nostra libertà, non potendo fare la corsetta salutare per il nostro benessere, oppure ci lamentiamo perchè non possiamo andare al ristorante piuttosto che dal parrucchiere.
Questa situazione, mette tutti in condizione di provare ciò che moltissime persone con disabilità gravi provano ogni giorno della vita: l’immobilità.
E’ un ottimo momento per riflettere e ridimensionare i nostri problemi, invertendo le priorità.
Questa tragedia ci ha reso tutti più fragili e consapevoli della precarietà della vita.
Dovemmo trarne insegnamento, ricordando la grande fortuna che possediamo: l’autonomia.
Un giorno tutto questo finirà e potremmo ritornare alla normalità. Quando tutto sarà lontano, chissà se ci ricorderemo delle sensazioni che proviamo oggi?
Perchè il peggio che può capitare è proprio questo: dimenticare…..
Autrice del Post
Luisa
Già, sarà così come dici tu Anna, siamo quasi tutti egoisti e pensiamo solo a noi stessi. Ora in questo momento difficile si continua a puntare il dito verso chi si è ammalato come se la persona affetta ha cercato questa situazione e noi altri siamo immuni. Aimè non è così e tanta gente forse troppa non lo capisce, quindi la vedo dura che quando tutto sarà finito la gente ricorderà quello che stiamo vivendo. Buona domenica Anna.
Grazie e buona domenica anche a te Simona.
Pochi ricorderanno, alcuni per comodità e altri perche saranno impegnati a sistemare i cocci rotti. Ognuno coltivera il proprio orticello, perché siamo abitauti a pensare a noi stessi. Certo non dimenticheremo …ma molti cancellleranno perché è più facile! Perché in questo mondo il pensiero dominante è “io sto bene e chi se ne frega del mio vicino”.